Abbiamo un rapporto conflittuale con il cibo? Sfoghiamo con il cibo altre emozioni e bisogni? Spesso non riusciamo a portare a termine una dieta o appena finita riprendiamo tutti i chili persi?
Il percorso di consapevolezza sull’alimentazione mindfull eating può esserci davvero di aiuto.
La mindfull Eating tra i origine dalla parola mindfulness, ovvero l’atteggiamento di piena consapevolezza di se stessi nel momento presente. Ha radici nella tradizione buddista, ma recentemente la pratica della mindfulness è stata validata scientificamente e le neuroscienze hanno riportato le proprietà terapeutiche per la mente e per il corpo.
Il protocollo del Mindfull Eating applica questa metodologia al mangiare. Si basa su una serie di lavori per avere un’alimentazione consapevole, grazie anche alla pratica meditativa, aumentando la consapevolezza di sé, diminuendo il giudizio, i pensieri disfunzionali e tutto ciò che diventa automatico.
Troppo spesso il pilota automatico ci porta ad avere la mente da un’altra parte rispetto a dove siamo e a ciò che facciamo, a ripensare a eventi del passato oppure alle cose future che ci aspettano. Questo stato mentale completamente sfalsato del presente restringe la nostra vita e ci distoglie dal qui ed ora, unica dimensione nella quale viviamo e possiamo fare buone scelte. Mangiando in modo mainfull, focalizzandosi su tutti i canali sensoriali, diventiamo in grado di ricavare piacere e godimento dal cibo. Ci sono ottimi risultati nel trattamento dei disordini alimentari, per la fame nervosa, fame emotiva e tutti in quei casi in cui è necessario risanare un rapporto alterato con il cibo, anche dopo un intervento di riduzione dello stomaco.
Quando mangiamo in maniera incontrollata spesso c’è una lotta dentro di noi: cerchiamo di scacciare il desiderio, batterlo ed è difficile perché spesso prima o poi ci cediamo in una maniera poco buona. Invece con la consapevolezza riusciamo a capire che esistono ben nove tipi di fame e che grazie a questa consapevolezza troveremo il modo di soddisfare pienamente le emozioni che proviamo a dare segnali somatici spesso li confondiamo con la fame. Non confenderemo più la fame del cuore, delle ansie e della noia con la voglia del cibo, impareremo a godere dei cibi buoni per noi e non avremmo più bisogno di un regime forzato perché capiremo via via cosa e quanto mangiare, in sintonia con la linea e il viver bene.