Libero o in trappola?

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Liberi

Può capitare che al di là dei successi esterni ci si possa sentire di vivere una vita priva di significato, vuota di gioia, con la sensazione di sopravvivere e non sentirsi realmente vivi.

 

Jeffrey Young, ideatore della Schema Therapy, ha creato il neologismo Lifetraps, “trappole per la vita”per indicare i modi in cui possiamo essere bloccati: modi di pensare, di sentire, di agire e di relazionarsi a se stessi e agli altri.

Arrendersi alle trappole pensando che non ci sia una via di uscita e di non riuscire a cambiare effettivamente la propria vita accade molto spesso, altre volte si pensa di cambiare ma effettivamente ci si accorge che i problemi sono sempre i soliti e si ripropongono le stesse dinamiche nonostante tutti gli sforzi.
Cambiare significa non soltanto uscire fuori dalle trappole ma anche scoprire chi siamo e cosa ci rende felici, sviluppando la nostra visione della vita. Fare tutto questo non è facile perché dobbiamo scoprire le nostre caratteristiche particolari, i nostri interessi autentici, quelli che ci fanno sentire bene e realizzati in modo autentico.
Perché non è facile? Perché più abbiamo difficoltà a fare questo e più è vero che da bambini siamo stati educati a considerare non valido e inappropiato quello che sentivamo, siamo stati non ascoltarti, non capiti, o addirittura non accettati. Non è questa un’accusa ai propri genitori  che possono essere stati manchevoli per tanti motivi, ma dobbiamo diventare prima consapevoli per esser responsabili della nostra vita.
Le nostre strutture cerebrali sono costruite per darci subito l’informazione di quello che dal mondo esterno ci piace e non ci piace, ci motiva o non è buono per noi ..ma spesso l’educazione e la nostra storia di vita ci hanno portato non solo a non conoscere questi preziosi segnali, ma anche a male interpretarli. Può capitare infatti spesso che chi non si conosce soffra di autosabotaggi, di problemi psicosomatici, di mancate realizzazioni..ovvero mente e corpo sembrano andare per conto proprio mostrando così una separazione, che porta a sofferenza a delusioni e fallimenti.
La consapevolezza della propria storia di vita e di quanto questa condizioni ancoracondizionino  il nostro modo di vedere e di pensare (come confermano gli studi delle neuroscienze ) é il primo passo, ma poi dobbiamo riuscire a imparare a sperimentarci come completi nelle emozioni e nelle azioni e la relazione terapeutica é il contesto ideale per iniziare questa meravigliosa avventura.

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