Il potere trasformativo delle emozioni in terapia

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come l'elaborazione delle emozioni rende il paziente libero

come l’elaborazione delle emozioni rende il paziente libero

Di psicoterapie ne esistono tanti tipi, ma cosa è centrale nel mio approccio terapeutico? Elemento portante sono le emozioni, la loro rielaborazione e regolazione.
Il paziente arriva con un dolore, un problema ed ha bisogno di vivere un’esperienza nuova e che questa esperienza sia positiva.
Dal primo momento della prima seduta e successivamente, durante l’intero percorso terapeutico, gli obiettivi e le tecniche impiegate in terapia si basano sulla volontà di far emergere, facilitare ed elaborare le esperienze che lo hanno bloccato e hanno provocato il dolore. I fondamenti teorici, i capisaldi e le tecniche della terapia mirano a garantire che l’esperienza vissuta dal paziente sia positiva. Il raggiungimento degli obiettivi è reso possibile dal potenziamento della forza guaritrice che scaturisce dai processi di cambiamento affettivo che avvengono naturalmente, tra cui emozioni, coordinamento diadico degli stati affettivi, riflessi empatico, esperienze somatiche ed elaborazione  metaterapeutica. Già nel 1902 William James riteneva che le occasioni emozionali fossero molto potenti nello stravolgere di assetto mentale.
Attraverso la trasformazione il nostro sistema nervoso riacquista la sua capacità di auto-regolazione, ovvero la  capacità di gestire gli stati negativi e ritornare ad una situazione di equilibrio e benessere. Anziché buttarci giù, e nostre emozioni iniziano a tirarci su. Ci spingono a mettere in atto la nostra straordinaria abilità di alzarsi in volo e volare (P.Levine), ovvero la nostra capacità di stare meglio e riprendere la nostra vita in completo benessere.
Un’altra importante scoperta è che un reale processo di cambiamento fa star bene. Compiere un lavoro efficace sui propri problemi non significa sottoporsi ad una tortura. Il processo di cambiamento che abbiamo scoperto è del tutto naturale per il corpo, ed è in modo altrettanto naturale che viene percepito. Spingersi più profondità delle consuete e dolorose sensazioni corporee, che prima istanza risultano poco chiare, risulta cruciale. L’esperienza che emerge da tutto questo è un estremo sollevo, quasi un ritorno alla vita. Uno dei nuovi principi chiari è quindi la sensazione di benessere e concretezza generata dal processo di cambiamento.
Il ruolo del terapeuta è quindi quello di creare un ambiente sicuro, un contesto in cui il paziente si sente accolto, capito e sostenuto. In seconda battuta il terapeuta aiuta l’espressione delle emozioni del paziente e la loro regolazione: le emozioni da una connotazione negativa ( temute, dolorose e travolgenti) possono diventare positive. Emergono così una serie di tendenze ad attive all’agire, una motivazione positiva verso il  cambiamento, nonché una visione chiara delle implicazioni relative a sé e alla propria vita. Si continua ad elaborare l’esperienza trasformative che il paziente può portare in terapia e le emozioni positive che ne consegue, concentrandosi sulle nuove emozioni trasformative emergenti, sulle parti di sé che riescono a venire finalmente fuori. Il paziente avrà un senso di chiarezza, creatività, generosità, saggezza, sensazione di sè coerente. Il problema per cui era arrivato in terapia risulta oltrepassato e lascia un senso di padronanza e autonomia che rimane nel corso del tempo.
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